Un lungo percorso che collega l’Inghilterra all’Appennino, quasi in una Via Francigena della birra, per arrivare a Bobbio dove troviamo la San Colombano Nigra.
La birra di cui parliamo oggi è una Brown Ale, figlia di un antico stile birrario di origini londinesi che nei secoli si è espanso nel resto dell’Inghilterra.
La San Colombano Nigra, prodotta dal birrificio artigianale Feudi di Bobbio, è una birra scura ad alta fermentazione non filtrata e non pastorizzata.
Birra dal corpo deciso con schiuma compatta che nasce grazie all’utilizzo di diversi malti da agricoltura italiana, caratterizzati da diverse tostature. I malti a maggiore tostatura donano a questa birra il classico colore da Brown Ale.
All’assaggio si percepiscono immediatamente sentori di liquerizia e cioccolato.
Gli ingredienti sono: acqua, malti d’orzo, orzo, luppolo, lieviti.
Il volume alcolico è del 5,2% e si consiglia di servire il prodotto ad una temperatura di 8/12° C.
Come già accennato all’inizio del post, le Brown Ale sono birre inglesi che hanno origine nel primo periodo Vittoriano (prima metà dell’ottocento) che si distinguono per il loro colore scuro, marroncino come la tonaca dei frati.
Le Brown Ale del Sud hanno un aspetto velato e quasi opaco, un gusto tendenzialmente dolce ed un tenore alcolico basso. Le Brown Ale del Nord, come la classica New Castle Brown Ale creata negli anni venti del secolo scorso, sono caratterizzate da un maggior tenore alcolico, da un gusto più amaro e da sentori di noce e vaniglia. Va evidenziata anche una leggera differenza nel colore, che in questa tipologia appare meno scuro.
Il birrificio artigianale Feudi di Bobbio si trova sull’Appennino, a cavallo tra le province di Piacenza e Genova, e prende il nome dalla cittadina di Bobbio la cui storia si identifica soprattutto con l’Abbazia di San Colombano, che si trova proprio lì.
Il birrificio produce, oltre alla Nigra, altre due birre classiche: la Beate (chiara) e la Roan (rossa reinterpretata in chiave affumicata, secono la tradizione tedesca di Bamberga di cui avrò modo di parlarvi prossimamente).
Scesi dall’Appennino ci lanciamo verso l’arrivo per l’ultima tappa dell’anno 2016.
Andrea