Avete ragione, il Carnevale è già passato in quasi tutta Italia, ma non da queste parti. In provincia di Milano la festa è iniziata ieri e terminerà domenica, ciò significa che per qualche giorno posso preparare tutte le Laciade che mi pare e piace.
La Laciada, nome misterioso e semi sconosciuto, è un dolce preparato con ingredienti davvero poveri. Ricordando vagamente una frittella, le Laciade venivano preparate soprattutto nel periodo di carnevale, come le chiacchiere e i tortelli.
Per anni sono stata convinta che fosse un dolce tipico della cucina milanese fino a quando, solo ieri, Andrea mi ha detto di non averne mai mangiata una e di non avere nemmeno idea di cosa fosse. Pare proprio che ad Abbiategrasso nessuno conosca l’esistenza di questo dolce fritto.
Mi sono messa a chiedere a mezza famiglia, a cercare informazioni sul web e ho scoperto che, in effetti, la Laciada è tipica della zona del lago di Como.
La domanda, a questo punto, mi è sorta spontanea: come mai a Vaprio d’Adda (paese di origine della famiglia di mio papà, situato a Est di Milano) tutti le conoscono e in moltissimi le preparano?
La mia curiosità mi impone, a questo punto, di trovare una risposta a questo interrogativo, ma prima preparo l’impasto e friggo le Laciade. Chissà che io non riesca a trovare un responso leggendo i fondi dell’olio. Se funziona per il tè e per il caffè, non vedo perché non debba funzionare anche con un fondo di frittura…
La ricetta che ho usato e che vi indicherò è quella della mia famiglia. In teoria gli ingredienti per la pastella dovrebbero essere solo tre: farina, acqua e sale, ma la famiglia Riva ci ha sempre aggiunto una mela a fettine.
Si vocifera di versioni più ricche contenenti il latte in sostituzione dell’acqua, un po’ di lievito per dolci e un uovo, ma io voglio rimanere fedele alla tradizione.
La Laciada (o “Laciadella”, come la chiamiamo affettuosamente in famiglia…) è un dolce così semplice e poco pretenzioso che è servita anche a creare il detto “L’è una laciada da Carnavà”, che si riferisce a cose di poco conto.
Siete pronti a gustare una leccornia dalla sconvolgente semplicità?
Ingredienti per circa 6 Laciade:
200 g di farina 00
2, 75 dl di acqua fredda
1 generoso pizzico di sale (ricordatevi che questo è l’ingrediente più importante!)
1 mela (io ho usato una mela Golden)
olio d’arachidi per friggere qb
zucchero semolato per completare
Procedimento:
Lavate la mela. Privatela della buccia e del torsolo. Tagliatela a fette sottili.
In una ciotola setacciate la farina.
Unite il sale e mescolate.
Unite, poco alla volta, l’acqua. Mescolate con una frusta, facendo attenzione a non formare grumi.
Una volta ottenuta una pastella liscia e dalla giusta consistenza (immergendovi un cucchiaio dovrete estrarlo ricoperto da un corposo velo di impasto), unite le fettine di mela. Mescolate con delicatezza.
In una padella larga versate due dita di olio di arachide.
Scaldate l’olio e attendete che giunga alla temperatura ideale per friggere. Per verificare fate in questo modo: immergete la punta di uno stecco di legno, se da qui usciranno delle bollicine significa che l’olio è pronto.
A questo punto munitevi di un piccolo mestolo, raccogliete tanto impasto quanto ne contiene il mestolo e versatelo nell’olio. Sistemate la pastella in modo da avere una frittella non troppo alta.
Cuocete la Laciada sui due lati. Sarà pronta quando la vedrete ben dorata in superficie.
Scolate la Laciada e fatele perdere l’olio in eccesso lasciandola qualche minuto su della carta assorbente.
Versate abbondante zucchero semolato in un piatto e tuffatevi la Laciada ancora tiepida. L’intera superficie del dolce deve venite a contatto con lo zucchero.
Potete preparare più Laciade per volta, ovviamente. L’importante è che abbiano abbastanza spazio da non toccarsi durante la frittura.
Francine
NB. Mangiatele calde… saranno eccezionali!
Mai assaggiate e come ogni curio-golosa che si rispetti, le devo provare!
Sono certa che mi piacerebbero parecchio 🙂
Ti stringo fortissimo, dolce Fra
PS. Immaginarti a leggere i fondi dell’olio mi ha fatta sorridere e riempita di tenerezza… quanto amore per te!!!
Franci!!!! hai poi scoperto come mai dal lago di Como sono arrivate all’Adda???? 😀 i fondi di frittura che han detto??? in attesa della tua risposta io mi friggo un po di questi dolcetti 😀
Ahahahah!!! Ragazze, i fondi dell’olio erano così chiari che l’unica risposta che mi è sembrata di leggerci è stata: “Non ti preoccupare e addenta una Laciada” 😉
Un bacione grande a voi… e buon fine settimana!!!