La ricetta di oggi si abbina in maniera splendida al cielo grigio e al vento freddino di oggi e ci accompagna senza troppi clamori nel periodo dell’Avvento .
La Focaccia nordica al farro, ovvero Nordic spelt focaccia with fruit and nuts, è il titolo di una pagina meravigliosa contenuta in un libro altrettanto fantastico: Scandinavian baking di Trine Hahnemann, regalatomi anni fa, proprio in occasione del Natale, da Giovanna.
La cucina scandinava, così come le atmosfere di questa parte di mondo, si adatta perfettamente alle settimane dicembrine che preludono al Natale, alle millemila lucine, al profumo di pan di zenzero, alle infinite to do list e a quella speranza senza nome che ogni anno ci circonda e ci abbraccia in questo periodo.
Sarà forse questo pensiero pervaso di sottile magia che ha spinto Mary Vischetti di Un’americana tra gli orsi e Biagio D’Angelo di Glogg The Blog a creare la proposta per una collab -che si svilupperà tra oggi e domani- dedicata proprio alla cucina scandinava e che potete seguire su Instagram tramite l’hashtag #cookscandibake
Quale occasione migliore di questa, quindi, per preparare questa focaccia che non ha burro (cosa che ho trovato insolita trattandosi di una ricetta nordica), che non ha zucchero, ma che ha una dolcezza delicatissima data dalla frutta disidratata e dalle noci? Per non parlare della sofficità dell’impasto che contrasta piacevolmente con un crosticina croccante in supericie, particolare che si apprezza maggiormente quando la focaccia è stata sfornata da poco ed è ancora tiepida.
Perfetta abbinata con burro e marmellata (io la adoro con la marmellata di ribes), con una crema al cioccolato o nocciole, ma anche accompagnata con salmone, speck o altri salumi e formaggi sia freschi che stagionati. Il sapore delicato e la consistenza resa speciale dalla croccantezza oleosa delle noci renderanno questa focaccia la vera protagonista di un brunch, di una colazione in stile internazionale, o di un aperitivo. Insomma, dovendo definire questa focaccia nordica al farro io direi senza dubbio che è assolutamente versatile e che mette d’accordo ogni tipo di palato.
Ingredienti per una teglia/placca da 25×35 cm:
25 g di lievito di birra fresco (ma io ho utilizzato una bustina da 16 g di lievito secco)
400 g di acqua tiepida (NON calda, mi raccomando, o il lievito non farà il suo lavoro)
1 cucchiaino di miele (quello che preferite)
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva + q.b. per ungere la placca
4 g di sale fino
325 g di farina di farro integrale (ancora meglio se macinata a pietra)
150 g di farina forte (tipo Manitoba)
50 g di datteri denocciolati e tritati grossolanamente a coltello
50 g di uvetta sultanina
50 g di albicocche secche tritate grossolanamente a coltello
50 g di gherigli di noci tritati grossolanamente a coltello
1 uovo leggermente sbattuto
Procedimento:
Come prima cosa sciogliete il miele nell’acqua tiepida, poi versateci il lievito e mescolate con cura fino a farlo sciogliere completamente. Lasciate riposare questo mix fino a quando vedrete formarsi una sorta di schiuma in superficie.
Raggiunto questo obiettivo, versate le farine nella vasca della planetaria e mescolate, poi unite il sale e tutta la frutta secca (noci, albicocche, uvetta, datteri) e mescolate nuovamente.
Azionate il gancio della planetaria impostandolo sulla velocità più bassa, mentre gira versate lentamente tutta l’acqua (schiumetta compresa) con il lievito e il miele, e poi aggiungete l’olio.
A questo punto aumentate di una tacca la velocità della planetaria.
Vi accorgerete subito che l’impasto è molto, molto, molto umido e molto, molto, molto appiccicoso, quindi abbiate pazienza e fate lavorare la planetaria fino a quando l’impasto sarà ben incordato. Ci vorrà un po’, ma vi assicuro che succederà.
Una volta che l’impasto sarà incordato, coprite la vasca della planetaria con un canovaccio asciutto e pulito e posizionatelo in una zona tiepida della casa. Lasciate lievitare per un’ora, o fino a quando l’impasto non sarà raddoppiato di volume.
Giunti a aquesto risultato procedete ungendo la teglia ,o la placca da forno, ricordandovi di rispettare le dimensioni della teglia indicate o il risultato finale potrebbe cambiare di parecchio.
Trasferite l’impasto lievitato dalla vasca della planetaria alla teglia unta. Ungetevi le dita e, con delicatezza, distribuite l’impasto in modo regolare su tutta la superficie della teglia. Non utilizzate il mattarello per questa operazione, o rovinerete il lavoro della lievitazione. Servitevi esclusivamente dei vostri polpastrelli unti e il risultato sarà meraviglioso.
Ora coprite l’impasto steso con un foglio di pellicola per alimenti ben unto nella parte in cui verrà a contatto con l’impasto, oppure utilizzate un foglio di carta da forno ecologica, anche questo ben unto.
Lasciate riposare per 30 minuti, poi togliete la copertura e spennellate la superficie della focaccia con dell’uovo sbattuto. Il mio consiglio è di utilizzarne poco, distribuendolo bene con un pennello da cucina. L’eccessiva quantità potrebbe creare una sorta di pellicola poco piacevole simil plastica sulla superficie della focaccia.
Trascorso questo tempo riscaldate il forno (modalità statica) alla temperatura di 220°. Una volta raggiunto il calore indicato, infornate la focaccia e abbassate immediatamente la temperatura del forno a 200°.
Cuocete per circa 20/25 minuti.
Sfornate e lasciate intiepidire su una gratella, poi tagliate nel modo che preferite e servite con un accompagnamento dolce o salato.